DIO AMA L'UOMO UCCIDE II
Parte 4: ORA ARRIVA IL DOMANI
di FABIO VOLINO
Da un soggetto di FABRIZIO TABIANI E FABIO
VOLINO
Stati Uniti, Canada, Messico, Francia, Inghilterra, Russia, Cina, Giappone… e molti altri paesi. Tutti i paesi dove la mano lunga di Sebastian Shaw è riuscita a far arrivare le Sentinelle: perché di fronte alla prospettiva di un apparente pericolo, crollano anche le differenze linguistiche, ideologiche o religiose. Le Sentinelle, strumenti di morte e distruzione: gli strumenti di Apocalisse per dare vita alla sua personale era dominata dal più forte.
Apocalisse, manipolatore di persone e sentimenti: nel nostro caso di William Stryker e del suo odio spropositato per i mutanti. Fomentando questo odio, da dietro le quinte En Sabah Nur sta realizzando senza sforzo l’obiettivo che persegue da una vita intera (e trattandosi di secoli nel suo caso, un po’ di impazienza è comprensibile). Apocalisse è sempre stato fronteggiato dagli X-Men, tuttavia sembra che poco possano fare in questa occasione. Eppure costoro ci hanno abituato ai miracoli.
Xavier Institute. Un’ora prima.
“E avete sentito il bisogno di consultare me per una faccenda così banale?”. Il tono è decisamente saccente o forse finge solo di esserlo.
“Sì, Tessa… Sage” conferma Ciclope “Vogliamo trovare William Stryker e l’agente Gyrich. Siamo certi che tu sia in grado di analizzare i dati a disposizione e rivelarci dove possano trovarci”.
La donna distoglie lo sguardo. “Certo che posso farlo. Ve lo ripeto, è una faccenda banale, non ho mai messo insieme dati così semplici”.
“Beh, si dà il caso che a noi interessi molto” ribatte Wolverine senza preoccuparsi di celare la sua irritazione “Dunque?”.
“Valutate bene i fatti” dice Sage “Stryker è guidato unicamente dal suo odio per i mutanti, vuole cancellarci tutti dalla faccia della Terra, giusto? Dunque il rapimento dell’agente Gyrich si inquadra in questo suo scopo. Ed in cosa è stato coinvolto in passato Gyrich?”.
“Le Sentinelle!” esclama Tempesta.
Sage annuisce. “Stare nel Club Infernale ti aiuta a venire in possesso di molte, preziose informazioni. Come quella per cui Gyrich è una delle due persone al mondo a detenere i codici di attivazione delle Sentinelle dormienti in una base governativa del Maine: il più grande deposito di Sentinelle presente al mondo. Vi scrivo su questo foglio le coordinate esatte”.
“Dobbiamo andare lì al più presto” esorta Colosso “Ne va del…”.
“Del bene comune, russastro” conclude Logan “Sì, lo sappiamo”.
“Wolverine, Peter, Ororo, Kurt: prendete il Blackbird e recatevi lì” ordina Ciclope.
Genosha.
“Sai, padre” confessa Quicksilver “Devo ammetterlo: la popolazione di questa nazione ti adora. Ti acclama come loro salvatore”.
“Perché ho offerto loro quello che cercano” dichiara Magneto “Un rifugio da un mondo ipocrita e falso, che li odia e farebbe di tutto per cancellarli dalla storia. E stavolta non perseguo nessun atteggiamento anti-umano: perché so che non è necessario che io intervenga. L’umanità si annienterà presto o tardi con le sue stesse mani e la razza mutante prenderà il suo posto. Alla fine è solo una questione di… evoluzione”.
“Quello che ho visto non annulla ciò che provo per te, ma…”.
“Mio signore!” giunge in quel momento Nicola Zeitgeist, il suo volto insolitamente teso “Mio signore, stiamo per subire un attacco di grandi proporzioni”.
Erik Lensherr alza lo sguardo al cielo e vede uno squadrone di Sentinelle prepararsi ad atterrare. “Quale sarebbe il problema…?”.
Si alza in volo e protende la sua mano, concentrando al massimo i suoi poteri. Sempre di più, sempre di più… fino a quando capisce perché Nicola Zeitgeist era così preoccupata. “Non funzionano su di esse”.
Le prime Sentinelle scendono a terra ed ispezionano la zona. “Il luogo è ricolmo di attività mutante” rileva una di loro “Compito di queste unità è eliminare quest’attività”.
“No, ferme, non potete!” interviene una voce decisa.
“Salkovkys, se ne vada!” lo esorta Magneto “Non è il tempo degli eroi questo”.
“Ascoltate, Sentinelle: le vostre direttive vi impediscono di far del male a degli esseri umani, giusto?”.
“Questa unità conferma la sua asserzione”.
“Ebbene: attualmente in quest’isola c’è una forte componente umana. Giornalisti, scienziati, esponenti politici… non potete ucciderli”.
“Questa unità suggerisce l’immediato allontanamento di tutti gli esseri umani presenti…”.
“No, non se ne parla. Gli umani rimarranno qui e vi impediranno di portare avanti i vostri piani assassini!”.
“Salkovkys: o lei è un grande stupido oppure un gran bluffatore” sussurra Magneto.
“Questa unità non sa come agire. Suggerimenti…”.
Finalmente la Confraternita interviene: pur non potendo attualmente contare sui suoi membri più influenti come Citizen X e Sciamano, Manowar, Mother, Exodus e DioArte, supportati da Quicksilver, sono più che sufficienti per distruggere il primo manipolo di Sentinelle.
“Ho come l’impressione che abbiamo solo guadagnato un po’ di tempo” pensa Magneto.
I suoi sospetti sono esatti. Altre centinaia di Sentinelle stanno per giungere e qualcosa dentro di loro è cambiato. “Attenzione: direttive modificate. Lo sterminio dei mutanti deve essere realizzato a qualsiasi costo, anche se questo comporta una ingente perdita di vite umane”.
Xavier Institute.
“Lascia che sondi nuovamente la tua mente, Scott” chiede Jean Grey “Lascia che squarci il velo dei tuoi segreti nascosti”.
“Jean, in un momento come questo…”.
“Scott, sento che dobbiamo farlo ora. Sento che è una cosa importante”.
Ciclope ricorda in quel momento, e non sa spiegarsene bene la ragione, il giorno in cui Jean varcò per la prima volta la soglia di questo istituto. Sembrava così minuta, così impaurita di fronte ai suoi compagni, tutti di sesso maschile. Un fuscello di paglia, almeno all’apparenza. Poi? Poi si è capito che non lo era affatto: un’entità cosmica l’ha scelta come suo avatar, l’ha posta in un bozzolo per anni. Dentro di lei cova un potere immenso, un potere in grado di scuotere l’universo stesso. Per lei Scott ha abbandonato una famiglia, ha rinunciato forse ad una vita serena: di lei si fida ciecamente. Dunque non può far altro che annuire.
La donna si inginocchia, per poter guardare dritto negli occhi il suo amato. Posa le sue mani sulle tempie di Ciclope e subito un’aura dorata compare attorno al suo corpo. “Rilassati, Scott: lascia che i tuoi pensieri diventino i miei. Lascia che le nostre menti si incontrino. Lascia che io…”.
Non completa la frase. Nuovamente i due sposi rivedono lo scenario a loro tristemente noto: il Progetto Arma X e Xavier che sorride malignamente. Jean lo capisce, lo sa che questa non è altro che una falsità. L’uomo che l’ha aiutata a riprendersi dallo shock della morte della sua amica d’infanzia, l’uomo che ha offerto un rifugio ed una casa a chiunque lo chiedesse, non può essersi macchiato di un simile scempio. E dunque si concentra, fino a far sudare copiosamente la fronte e ad aumentare l’aura dorata attorno a sé.
Qualcosa cambia, finalmente. Il velo della falsità si squarcia ed il volto di Xavier diviene quello del vero manipolatore. Apocalisse. E la X di Arma X ruota, fino a divenire un +. Plus. Arma Plus. E’ En Sabah Nur il vero deus ex machina dietro questo progetto, il cui scopo è sempre stato quello di scatenare la guerra tra specie. Da qui la creazione, attraverso gli umani, di supersentinelle volte allo sterminio dei mutanti. Una motivazione che è servita da esca per gli umani coinvolti, accecati dai loro pregiudizi ed all’oscuro della vera motivazione di Apocalisse: la guerra tra mutanti stessi, dalla quale lui, se si dimostrerà il più adatto, uscirà inevitabilmente vincitore.
Arma Plus, un progetto che dura da anni. Un progetto che trova le sue radici anche ad Alamagordo e, tra i suoi ideatori, anche Brian Xavier e Kurt Marko. Se è vero che i peccati dei padri ricadono sui figli… questo è il miglior esempio che si possa portare.
Jean interrompe la fusione mentale, ormai lei e Scott hanno appreso tutto quello che c’era da sapere. Anche più del dovuto. Questo però non cancella tutti i dubbi e le domande.
“Jean…” quasi balbetta Ciclope “Quello che abbiamo visto è… spaventoso, terribile: mai avrei pensato una cosa del genere”.
“Sì. E getta forse una nuova luce sulla morte del padre di Charles: forse aveva capito gli obiettivi di Apocalisse e Kurt Marko non voleva che il Progetto Arma Plus venisse rovinato”.
“Ma Charles ha mai intuito questo? Sapeva di Arma Plus? E quali sono i suoi veri legami con Arma X? Io, Logan e Gambit siamo davvero supersentinelle di questo progetto, che un giorno daremo vita ad un conflitto su scala globale?”.
“Scott, purtroppo solo il tempo potrà rispondere a questa…”.
Improvvisamente tutti i sistemi di allarme dell’Istituto si attivano. Non capitava da diverso tempo. Ciclope fa segno alla sua compagna di andare avanti, di precederlo. E quando Jean si reca all’esterno basta solo lanciare in alto il proprio sguardo per capire cosa sta accadendo. Per vedere una truppa di Sentinelle pronta a cancellare dall’esistenza l’Istituto Xavier.
Sulla via del Maine.
Lo stesso tipo di allarme scatta a bordo del Blackbird e ben presto il velivolo si ritrova ad avere spiacevoli compagni di viaggio.
“Grus Gott, non ora!” si dispera Nightcrawler.
“Non c’è bisogno di fermarsi, né di rallentare” si alza Tempesta “Me ne occupo io”.
Istintivamente gli sguardi di tutti i presenti si concentrano sul suo prominente stomaco, presto foriero di una nuova vita. In altri tempi avrebbero cercato di dissuaderla, di rimetterla al suo posto: adesso però la conoscono meglio di chiunque altro, sanno che Ororo è la persona più indicata per affrontare le Sentinelle e far guadagnare loro tempo. Wolverine annuisce.
Grazie ad una camera di decompressione, Tempesta si reca all’esterno e vede le Sentinelle convergere verso di lei. Si concentra, come mai ha fatto prima d’ora: le nubi diventano oscure come la pece, illuminate qua e là da alcuni lampi bianchi. Quello che accade poi è indescrivibile con le semplici parole e può essere definito solo come la furia della natura. Fulmini di spropositata potenza, venti di incredibile forza, tempeste dall’incredibile resistenza… tutto questo si abbatte sui robot sterminatori, che vengono ridotti senza pietà in mille pezzi.
Più avanti, il pur lontano Blackbird non riesce ad evitare di essere coinvolto dalla furia di questi elementi.
“Ce la fai a tenere dritto il timone, russastro?” esclama Logan.
“Ci riesco benissimo, pensa ai problemi tuoi”.
In breve la tempesta e Tempesta è alle loro spalle. Non hanno ripensamenti o provano rimorsi. Forse li avrebbero se vedessero un nuovo contingente di Sentinelle dirigersi verso una esausta Ororo.
Xavier Institute.
La furia scatenata che risponde al nome di Gambit non ci sarebbe stata fino a poche ore fa, quando ha forse appreso la verità sulle sue origini. Quando ha capito di non aver mai avuto dei genitori. Lancia carte ad una velocità impressionante, sembra quasi che queste non debbano finire mai: alcune riescono addirittura a distruggere le Sentinelle, altre le indeboliscono in modo tale da permettere a Rogue e Psylocke di distruggerle.
“CATTIVE, CATTIVE!!!” grida Elizabeth Braddock.
Arriva anche Ciclope, sulla sua sedia a rotelle. “Scott” dice Bestia “Sei sicuro di…”.
L’eroe apre il suo visore e ne esce un raggio di devastante potenza, che apre in due una Sentinella.
“Come non detto” si ritrae Hank McCoy “A volte dimentico perché sei il nostro leader, Scott: per fortuna mi fai sempre questi promemoria”.
“Hank, dietro di te!”.
L’avvertimento di Jean giungerebbe comunque troppo tardi, poiché la Sentinella tagliata in due da Ciclope ha ancora abbastanza forza da lanciare una raffica. Non le viene comunque permesso. Perché energia pura le va incontro e la annienta, energia al plasma. Marchio di fabbrica di…
“Alex!”.
Sorpresa, commozione ed un pizzico di incredulità si mischiano nella voce di Scott Summers nel rivedere il suo fratello. Nel loro mestiere ci si abitua ai ritorni eppure sembrava proprio che per lui a Salvation fosse stata la fine…
“Dico, è così che accogliete tutti i vostri ospiti?” esclama Havok.
Jean non ha tempo di gioire di questo ritorno. C’è qualcosa che si agita dentro di lei, quella forza che credeva di poter padroneggiare… Ad un tratto non è più allo Xavier Institute, ma in un vuoto oscuro dove lei è composta unicamente di un’abbagliante luce: improvvisamente quell’oscurità si tinge di colori, di foschi paesaggi. Lo Xavier raso al suolo, mutanti morti ovunque e le Sentinelle che si ergono trionfanti sopra di loro. Uno scenario futuro? Da quando la Forza Fenice garantisce questo potere? Jean capisce che stanno solo guadagnando tempo: i robot assassini sono così tanti che non hanno alcuna speranza.
O forse non è così? C’è una forza in grado di contrastarli, c’è una forza in grado di distruggerli. Deve…
Ed in un attimo accade: negli occhi di Jean Grey compare un fuoco arancione, un fuoco di purezza. Ben presto tale fiamma si estende lungo tutto il suo corpo ed assume la forma di un mitologico uccello. Capace di risorgere persino dalle proprie ceneri. Tutti gli X-Men presenti rimangono a bocca aperta nel veder rinascere la Fenice!
Jean si libra in volo, lampi di energia che escono dalle sue mani e dai suoi occhi. Persino le Sentinelle si sono bloccate, come impaurite di fronte alla terribile manifestazione di potere che si sta parando davanti a loro. La donna osserva le armi di distruzione di massa e pronuncia un’unica, semplice parola:”Via”.
La Forza Fenice si protende in avanti, va ad avvolgere le Sentinelle presenti allo Xavier, ma non si ferma qui; arriva nel Maine, vicino a quelle che stanno minacciando Ororo, ma non si ferma qui; circonda tutti gli Stati Uniti, ma non si ferma qui; giunge a Genosha, inglobando le Sentinelle pronte ad annientare questa nazione, ma non si ferma qui. Si estende a tutto il globo terrestre, raggiunge ogni singola Sentinella presente sul pianeta, anche le più piccole, penetra in esse e letteralmente le divora dall’interno, fino a che di loro non rimane più nulla. Solo il ricordo dei loro terribili atti di sterminio.
La Forza Fenice sembra non appagata di quanto ha appena fatto e rilascia una ultima, terribile ondata di energia come a voler sottolineare la sua superiorità nel creato. Poi Jean Grey torna ad essere una semplice ragazza di Albany e riatterra.
La accoglie il silenzio dei suoi compagni, inevitabilmente è Ciclope a spezzarlo. “Jean, sei sicura di sentirti bene?”. Lei annuisce. “Perché l’ultima volta che è accaduta una cosa del genere l’intero universo se l’è fatta addosso dalla paura”.
“Mi sento benissimo, Scott” risponde lei “Bene come mai mi sono sentita prima d’ora”.
Maine, una base governativa.
Il comitato di accoglienza che ha salutato il loro arrivo, un manipolo di soldati sventrati da una mano che ben conoscono, non è stato dei più lieti. Ora dunque Wolverine, Colosso e Nightcrawler si aggirano con la giusta circospezione all’interno di questo edificio: il caso ha voluto che siano proprio questi tre a portare a termine questa delicata missione. Poiché nonostante le differenze, nonostante i diversi caratteri, costoro hanno legato subito, sin dai primi giorni in cui i cosiddetti nuovi X-Men hanno fatto il loro ingresso sulla scena. Kurt Wagner pensa spesso alla grande sfida che gli lanciò Wolverine nei primi giorni della loro amicizia, grazie alla quale rinunciò all’induttore di immagini e cominciò ad accettare la sua condizione; Peter Rasputin invece ricorda i battibecchi, e lo fa con affetto, perché anche con questi si salda un rapporto. Il fatto che Logan lo chiami ancora russastro non è un insulto, ma un segno di attaccamento; Wolverine… chissà quali pensieri si agitano nella sua testa, di tutti gli X-Men è probabilmente il più enigmatico, il mutante dalle mille sfaccettature.
E’ proprio lui ad avvertire qualcosa, come un cambiamento nell’aria. “Attenti, ragazzi!” grida spostandosi.
“Cani americani!” irrompe Lady Deathstrike, mancando di pochi centimetri coi proprio artigli il petto di Nightcrawler.
“Veramente, fraulein, non c’è uno statunitense a pagarlo oro. La conosce quella battuta… ci sono un canadese, un russo ed un tedesco…”.
“Zitto, cane!”.
Yuriko Oyama scatta in avanti, ma viene bloccata da Colosso, che la scaraventa contro una parete.
“Lasciatela a me” interviene Wolverine. I tre amici si lanciano uno sguardo di intesa, non serve aggiungere altro.
Colosso e Nightcrawler continuano ad addentrarsi all’interno della base, mentre Lady Deathstrike ritorna all’attacco. Mentre lei e Logan si scambiano e parano alcuni colpi, il canadese nota una fiala posta sulla sua cintura: contiene quel liquido che ha mandato in palla il suo fattore rigenerante all’Istituto.
“Fai bene ad osservare questo dono di una mia amica genetista” gli dice Yuriko “Perché sarà l’ultima cosa che vedrai, gaijin”.
Lady Deathstrike, forse per il suo precedente successo su Logan, è troppo sicura di sé. Così Wolverine compie un balzo in avanti, evita un’artigliata della sua avversaria chinandosi in basso ed afferra così la fiala. E, prima che Yuriko possa controbattere, gliela infila in gola.
“Onestamente non so di cosa sia composto quel liquido” afferma Wolverine “Però meglio a te che a me”.
Nemmeno noi sappiamo da cosa sia composto, di certo non è qualcosa di salutare nemmeno per Lady Deathstrike. Improvvisamente inizia ad essere colta da violenti spasmi di dolore al petto e si accascia al suolo: lancia alcuni colpi di tosse, poi vomita sul pavimento uno strano fluido.
“Logan…” mormora a voce bassa “Logan… aiu…”.
Crolla totalmente al suolo ed il suo corpo comincia a tremare: i fremiti divengono incontrollabili ed i suoi impianti cibernetici cominciano a liquefarsi. Wolverine non può fare niente, può solo osservare Lady Deathstrike diventare una pozza liquida e scivolare all’interno di una grata. Poi giunge le mani, effettua un perfetto inchino e dice:”Sei stata una valida avversaria, Yuriko-San”.
“Dimmi, Henry, cosa stai pensando ora che sto puntando questa pistola contro la tempia di tua moglie?”.
“Non ci casco in questi trucchetti psicologici di bassa lega, William. Vuoi spingermi sul limite, portarmi all’odio più puro: te lo dico subito, non ci riuscirai. Sono stato molto tempo accanto a persone speciali ed ho imparato molto da loro, molte lezioni che la mia arroganza ed il mio orgoglio mi avevano fino a quel momento precluso. Dunque non importa cosa tu faccia, William, perché hai già perso”.
“Sì, ha ragione”.
Nel sentire questa voce, William Stryker si volta di scatto sparando alcuni colpi, che però rimbalzano contro la corazza metallica di Colosso. Contemporaneamente avverte odore di zolfo nell’aria: quando si volta nuovamente, sia Henry Peter Gyrich che sua moglie sono svaniti.
“Ho visto chi è stato!” grida il Reverendo “E’ stato il diavolo: lo sapevo che voi mutanti eravate una sua progenie”.
“Puoi pensare quello che vuoi, Stryker” dice Colosso avanzando.
“Fermati, fermati o sparo!” grida lui.
Come in segno di sfida, il mutante russo abbandona la sua corazza. “Ecco, da questa distanza non puoi sbagliare, mi uccideresti di sicuro. Sai, per tutta la vita mi sono posto continuamente una domanda: può esistere una vita così ignobile, un’anima così spregevole che, se la uccidessi, renderei un servizio al mondo intero? Ebbene, ho appena scoperto che la risposta è sì: mi disgusti, Stryker, eppure non ti ucciderò. Perché così mi abbasserei al tuo putrido livello: e mostrando pietà per te affermerò la mia superiorità su di te. La pietà è un sentimento che Gesù ci ha insegnato, fin anche sulla croce. Noi mutanti, noi umani, siamo portatori di quell’insegnamento”.
La mano di Stryker trema e Colosso ne approfitta per sottrargli la pistola. “Il tuo sogno è finito” dichiara Peter Rasputin. Il Reverendo si inginocchia a terra e si pone le mani sulla testa.
Il giorno dopo.
Mentre si reca ad un udienza del Senato, Henry Gyrich viene circondato da decine di giornalisti.
“Signor Gyrich, cosa ci può dire della terribile esperienza che lei e sua moglie avete vissuto?”.
“Lei perdona William Stryker?”.
“Ha dei commenti da fare?”.
L’agente governativo alza le mani per placare le voci e fa una sua dichiarazione:”Non sono qui oggi per parlare delle mie vicende personali, sono qui per portare avanti una causa. Sono qui per riferire in Senato di un errore che il nostro governo sta portando avanti da anni, un errore a cui deve essere posto fine. Vedete, da anni il governo statunitense, qualsiasi sia la parte politica che lo dirige, finanzia i progetti di costruzione delle Sentinelle: è così da sempre, fin dall’esordio degli X-Men. Io stesso, e lo dico con profonda vergogna, sono stato uno dei più forti sostenitori di questo progetto. Abbiamo finanziato la costruzione di armi di distruzione di massa, capite? Ora però tutta la verità verrà fuori. Sicuramente pagherò per questo, ma credetemi se vi dico che non mi interessa. Se questo contribuirà a cambiare le cose… allora ne sarà valsa la pena”.
Gyrich sale le scale che portano all’imponente edificio, seguito a ruota dai giornalisti che continuano a bombardarlo di domande.
Casa Bianca, il giorno dopo.
“Come mi trovi, Jack?”.
“Ha un aspetto perfetto, signor Presidente. Si ricordi comunque che è più importante il tono che userà per questo messaggio alla nazione: Gyrich ha parlato anche troppo ed ora tutta la stampa ci dà contro. Dobbiamo far capire la nostra estraneità, far ricadere tutto su un capro espiatorio: i contratti che abbiamo stipulato con le Industrie Shaw sono troppo importanti per potervi rinunciare. Dopotutto lei non dirà alcuna bugia”.
“Nasconderemo però una parte della verità”.
“Questa è la politica”.
“Signor Presidente” si avvicina un tecnico della televisione “Siamo pronti a partire tra un minuto”.
Il Presidente si siede sulla sua poltrona, beve un sorso d’acqua e fissa la telecamera. “Devo partire quando si accende la luce rossa, giusto?”.
“Sì, le parole del suo discorso scorreranno sullo schermo che è davanti a lei. Siete tutti pronti? Diretta tra tre, due, uno…”.
Il Presidente si appresta a parlare, ma improvvisamente si accorge di una cosa: tutti si sono come paralizzati. “Cosa… cosa succede?”. Nessuno gli risponde.
Alle sue spalle il cielo si tinge di nero, un’oscurità più profonda della pece. C’è qualche tuono isolato, poi un lampo illumina i nuovi visitatori dello Studio Ovale. Il Professor Xavier, Ciclope, Jean Grey, Bestia, Colosso, Wolverine, Emma Frost, Nightcrawler, Tempesta, Rogue, Psylocke, Yoko Ishikawa, Arcangelo, Shadowcat, Monet St. Croix, Havok, Forge, Quicksilver. Reali o proiezioni mentali? Non ha alcuna importanza ora.
“Salve, signor Presidente” esordisce Xavier “Ultimamente ci vediamo spesso”.
“Questa è opera sua, Xavier?” ribatte il Presidente “Spera forse di ottenere qualcosa?”.
“Sì, spero proprio di ottenere qualcosa. Come avrà già intuito, tutti quelli che ha davanti a lei sono mutanti, sono quelle persone che il governo di cui ora lei fa parte ha perseguitato per anni. Rogue…”.
La sudista posa un fascicolo sulla scrivania.
“Questi provengono dagli archivi privati di Sebastian Shaw, uno dei vostri principali finanziatori. Vi si documentano con dovizia di prove le sue attività illecite”.
“Come ha ottenuto questi documenti?”.
“Diciamo che ho le mie fonti privilegiante”.
Per alcuni istanti il Presidente legge il contenuto del fascicolo. “Non ero a conoscenza di questi fatti. E comunque lei sa bene che non mi piace subire minacce”.
“Signor Presidente, questa non è una minaccia, ma un’opportunità. Ci guardi, ci guardi bene: qualcuno di noi forse avrà un aspetto originale, ma noi mutanti facciamo già parte della società. Di quelli che ha davanti a sé due sono stati membri influenti dei Vendicatori, nove hanno fatto parte di organismi governativi e tre sono tra i maggiori contribuenti di questa nazione”.
“Cosa vorrebbe dire questo?”.
“Che abbiamo già dimostrato le nostre potenzialità, voi stessi avete già capito che possiamo renderci utili. Legga bene quei documenti, signor Presidente: documentano una guerra invisibile, una guerra che si protrae da decenni. Ci sono forze a questo mondo, sia umane che mutanti, convinte che ci sarà una guerra. Qualcuno ha già tentato di metterla in atto ed alcune vittime sono cadute da entrambe le parti. Poniamo fine a questa spirale di violenza”.
“Crede che abbia la bacchetta magica, forse?”.
“Signor Presidente, è vero quello che sta per dire al mondo: che questo è un momento storico. Però dobbiamo far sì che non sia in peggio. Lei ne ha il potere, signor Presidente. Noi siamo qui, e siamo intenzionati a restare: e contribuire a questa società”.
“Noi rimarremo a guardare” conclude Wolverine.
Ci sono altri lampi, poi dopo un altro momento di oscurità torna il sereno e le persone presenti nello Studio Ovale riacquistano la mobilità. Ci sono alcuni imbarazzanti istanti di silenzio.
“Signor Presidente?” dice il regista indicando lo schermo “La diretta è iniziata”.
Il Presidente fissa la luce rossa della telecamera.
Industrie Shaw. Due giorni dopo.
Una lussuosa limousine si ferma di fronte all’entrata di questa che è una tra le aziende più importanti al mondo. Da essa esce un irato Sebastian Shaw.
“Si può sapere cosa sta succedendo qui?” chiede.
Gli si avvicina un operaio. “Capo, questi tizi ci hanno consegnato una cosa strana”.
“Si chiama ingiunzione, per la precisione” si fa avanti Henry Gyrich “Salve, Shaw, era da tempo che non ci si vedeva. E devo dire che il motivo di questa mia visita è decisamente piacevole”.
“O ha una buona ragione per stare qui o la invito ad andarsene subito”.
“Eccola la mia buona ragione” afferma l’agente governativo consegnando un foglio all’industriale “A quanto pare non ha sentito i notiziari radio dell’ultima ora. Il Senato ha appena emanato una ordinanza, che classifica le Sentinelle come armi di distruzione di massa. Ed in quanto tali, ne è dunque vietata la costruzione, la diffusione, la vendita e qualsiasi altro uso”.
“Tutto questo è assurdo! Come potete trattarmi in questo modo, dopo quanto ho fatto…”.
Gyrich sbatte l’ordinanza nelle mani di Shaw. “Non sono interessato ai suoi discorsi filantropici. Da questo momento non potete più produrre questi strumenti di morte”.
L’agente governativo si allontana, ma Shaw vuole avere l’ultima parola. “E crede che questo mi fermerà? Ho ancora i miei contratti internazionali, le mie sedi all’estero…”.
“Oh, che sciocco, mi ero dimenticato di dirle una cosa. Era sempre in quei notiziari che lei non ha sentito. L’Assemblea Generale dell’ONU ha appena emanato all’unanimità una delibera che in pratica conferma l’ordinanza che ha tra le mani. Le Sentinelle sono ora classificate in tutto il mondo come armi di distruzione di massa: forse solo in Iran sono interessati. E comunque perché se la prende tanto? Dopotutto lei è un onesto cittadino, no? Se si escludono ovviamente alcuni avvisi di garanzia che stanno per esserle consegnati”.
Gyrich sale sulla sua auto governativa e rapidamente svanisce alla vista. Solo allora Sebastian Shaw si accorge della presenza di suo figlio Shinobi. Costui fa come il gesto di passarsi un dito lungo la gola, poi esclama:”Sei finito”.
Xavier Institute.
Jean Grey entra nella stanza del suo compagno Ciclope, il quale sta osservando il giardino dell’istituto e sorride di fronte agli allievi che giocano. Non ha vissuto molti giorni felici Scott Summers, questo però è speciale: non ricorda da quanto sentisse il suo animo così sollevato.
“Scott, dov’è Alex?” chiede Jean.
“Aveva purtroppo altri impegni ed è dovuto andare” spiega Ciclope “Ha però promesso che tornerà a farci visita”.
Jean gli circonda il petto con le braccia. “Sei felice, lo capisco. Non sai quanta gioia mi dia”.
Scott gira la sua sedia a rotelle per fissare la sua compagna dritto negli occhi. “Jean, c’è una cosa importante di cui voglio parlarti. Quando abbiamo effettuato la nostra seconda comunione mentale… ecco, io ho avvertito qualcosa dentro di te. Anzi, qualcosa è una parola sbagliata. Sarebbe meglio dire… insomma, ho avvertito la presenza di qualcun altro. Quello che voglio chiederti, Jean, è…”.
“Se sono incinta?”. Ciclope annuisce e Fenice annuisce a sua volta. “Sì, Scott, aspetto un bambino. Ancora un po' e lo avresti capito dal mio pancione. Ho atteso anche troppo tempo per dirtelo”.
Il loro caloroso abbraccio si rinnova ed un’aura dorata compare attorno ai loro corpi.
Genosha. Due settimane dopo.
I risultati delle elezioni non sono stati sorprendenti: Magneto ha trionfato su tutta la linea. Quello che è sorprendente è quanto accade dopo. Erik, favorevolmente colpito dall’atteggiamento di Salkovkys durante l’attacco delle Sentinelle, decide di farlo entrare nel nuovo esecutivo di Genosha. Umani e mutanti uniti per il benessere comune: la realizzazione di un sogno.
Epilogo.
Ha fallito, questo Apocalisse non esita a riconoscerlo. E’ entrato in gioco quel classico fattore imprevisto che ha mandato tutto all’aria. Però non è demoralizzato, anzi, da quest’esperienza ha tratto nuova linfa, nuovo giovamento. E suo figlio, oh suo figlio… sarà accanto a lui quando darà vita alla sua era. Presto, molto molto presto.
“L’Era di Apocalisse!” esclama “Sì, sarà l’Era di Apocalisse!”.
FINE